Nulla è più trasparente, facilmente rintracciabile ed eternamente documentato delle azioni e transazioni effettuate online. Quindi l’opzione di evadere il fisco relativamente ai contratti di affitto breve è materialmente impossibile, qualunque sia il paese di provenienza del locatario e del portale di vendita del contratto.

Per elencare su di un foglio elettronico in bell’ordine tutti contratti stipulati nel tempo da un qualunque Host italiano è infatti sufficiente una analisi di pochi secondi con la collaborazione del portale medesimo, collaborazione ovviamente da quest’ultimo sempre tempestivamente fornita senza eccezioni, per motivi che non stiamo ad elencare ma sono facilmente intuibili.L’opzione quindi non è sul pagamento dell’imposta sul reddito ma unicamente sul metodo di calcolo che intendiamo applicare: IRPEF piuttosto che Cedolare Secca.

Come va inteso ai fini fiscali il reddito ritratto dagli affitti di breve durata?

Le regole del Testo unico imposte sui redditi (Dpr 917/1986) lo qualificano senza dubbio alcuno come reddito fondiario in quanto identificato come provento ricavato dallo sfruttamento, totale o parziale (singole stanze) del bene immobile. Va sottolineato come il reddito fondiario, in questo caso l’affitto, vada sempre imputato al proprietario, ovvero al soggetto che possiede il diritto reale di godimento dell'immobile. Questo comporta che anche se il contratto di locazione viene sottoscritto da un soggetto diverso dal proprietario dell'immobile (ad esempio da una agenzia o da un parente), il  reddito derivante dall'affitto breve deve in ogni caso essere dichiarato da quest'ultimo.

Quanto incide la cedolare secca sull’importo dell’affitto ed in quali casi si può applicare?

L'aliquota della cedolare per le locazioni brevi è pari al 21 % del valore e va applicata sull'intero importo contrattuale dell'affitto pattuito. In alternativa al regime ordinario Irpef, il locatore può infatti scegliere di applicare la cedolare secca sull'affitto. In questo caso l'imposta pagata sostituisce non solo l'Irpef, ma anche le eventuali addizionali al'IRPEF comunali e regionali  nonché l'imposta di registro e di bollo sui contratti di locazione. La cedolare però è ammessa solo nel caso che:

  • il proprietario sia una persona fisica
  • che non agisca nell'esercizio d'impresa o di una professione
  • che sia lui stesso il locatore (la cedolare infatti non è applicabile nel caso il locatore sia diverso dal proprietario del bene)
  • che si tratti di una locazione abitativa
  • che l'immobile abbia una destinazione catastale abitativa

Quando va segnalata la scelta del regime fiscale agevolato di cedolare secca?

La scelta del regime agevolato di norma andrebbe segnalata in sede di registrazione del contratto, ma nel caso di locazioni fino a trenta giorni non esistendo l'obbligo di registrazione, la scelta va semplicemente indicata nella compilazione della dichiarazione dei redditi dell'anno in cui i redditi stessi sono maturati e non vi è nemmeno necessità di comunicazione al locatario stesso. L'agenzia Entrate ha precisato che la cedolare è possibile anche in caso di affitto di singole stanze dell'abitazione (circ. 26/E 2011).

Per approfondire http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2015-02-02/l-affitto-breve-non-blocca-cedolare-115108.shtml

Queste informazioni sono forzatamente concise ma indicano una direzione da seguire non una strategia fiscale o legale, non possiamo né intendiamo rispondere in modo generico e superficiale a domande difficili ed importanti per la nostra vità ed il nostro portafogli. Non esitate a scriverci per richiedere il parere del nostro fiscalista per il vostro personale progetto nell’affitto breve, vi risponderemo nel più breve tempo possibile nel blog se il vostro quesito è di interesse generale (omettendo i vostri riferimenti personali) o rispondendovi direttamente negli altri casi.